L'abbiamo denominata "Messa senza fretta" riprendendo l'iniziativa avviata dai Gesuiti in diverse città italiane ed europee, dando ai giovani l'opportunità di avere all'interno della messa un tempo cospicuo di silenzio con la provocazione di due domande di volta in volta». Questo progetto, nel suo complesso, è una importante iniziativa pastorale rivolta anche a tutti i fedeli. «È un progetto – ha precisato il parroco moderatore – frutto di un "sondaggio e ricerca-studio" della partecipazione dei fedeli, che non è un problema di numeri, bensì di riqualificazione della vita ecclesiale delle nostre comunità. Pertanto abbiamo inteso modificare anche gli orari delle messe e, soprattutto, darci degli obiettivi pastorali da raggiungere in ambito di nuova evangelizzazione, missione, catechesi, liturgia e carità». Le parrocchie della 2a Unità pastorale, con "capofila" la parrocchia di San Costanzo, hanno inteso mettersi pastoralmente al passo con i tempi anche con i cambiamenti sociali vissuti da quanti vivono o transitano nei loro quartieri, quelli che formano quest''Unità pastorale, la più popolosa dell'Archidiocesi con 16mila residenti, oltre a numerosi studenti fuori sede che frequentano i Dipartimenti universitari di Agraria, Scienze motorie e Veterinaria (quest'ultimo è situato di fronte alla basilica di San Costanzo). Sono le parrocchie di San Costanzo, Santa Maria di Colle, San Ferdinando, Santi Biagio e Savino, Sant'Antonio, Santo Spirito e San Domenico. Fonte com abstract ALTRA NOTIZIA – vedi FB cis24ore.it