"Oltre alla memoria del passato, il buio stende il suo velo anche sul nostro presente: è il buio di certe solitudini disperate - continua l'Omelia - , di relazioni ferite, di quella sfiducia che porta ad abbassare la serranda, a vivere ripiegati, distanti dal sentirci responsabili di una famiglia o di comunità, per la quale spendersi con generosità. Nel buio diventa difficile anche immaginare il futuro. Più che essere atteso o desiderato, più che essere visto come la terra verso la quale tendere per realizzare progetti di vita, il futuro è avvolto da incertezze e inquietudini. Torniamo a quel fuoco nuovo, a quel cero acceso. Sono segni, attraverso i quali la Chiesa ci educa, ci apre un percorso di fede, condividendoci l'annuncio centrale dell'esperienza cristiana: il Signore è risorto. È Lui l'Alfa e l'Omega, il Signore del tempo e della storia. È Lui la nostra luce. Una luce che consola, provocandoci a integrare anche l'esperienza del buio o del fallimento in qualcosa di più grande, a recuperare uno sguardo d'insieme, a saper ricondurre i diversi tasselli in un disegno unitario, che dà significato a quello che siamo e a quello che facciamo. A questo miravano le letture bibliche: aiutarci a far memoria della storia della nostra salvezza, attraverso le grandi tappe di questo cammino – la creazione, la liberazione dalla schiavitù... – tappe che trovano il loro compimento nella luce del Cristo Risorto. In tanti uomini e donne di oggi questa luce genera fede, speranza e carità; uomini e donne che sentono che la vita non è frutto del caso, ma è vocazione che attende la risposta di una vita buona, riconciliata, sobria, fraterna; una vita che ritrova il profumo della gratuità, del dono di sé. Questa luce vive nella pazienza e nella perseveranza di chi si fida della fedeltà di Dio, per cui resiste nella prova, accompagnato da una forza più grande di ogni stanchezza, una forza che è grazia. Questa luce affascina anche oggi: questa sera ce lo testimoniano tre ragazze – Almira, Kisiana e Sara – che, dopo un percorso di formazione, hanno chiesto di ricevere il battesimo. Grazie, perché la vostra scelta ci esorta a non attardarci nell'oscurità del Sabato Santo, per lasciarci raggiungere da un raggio di Pasqua e diffonderla con la nostra vita. Don Ivan, Vescovo - abstract fonte com