City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

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(CIS) - Roma lug. - I borghi piu' belli d'Italia accolgono i turisti che arrivano con caravan e camper. Tra le mete, Orvinio (Rieti): il borgo medievale si erge su di un colle attorno al suo imponente Castello appartenente al Casato dei Marchesi Malvezzi Campeggi. Conserva ancora il suo antico fascino. Imperdibili il Santuario di Vallebona e l'Abbazia di Santa Maria del Piano. Ancora, Greve in Chianti (Firenze): nel cuore delle colline del Chianti, tra castelli e vigneti, si trova l'unico comune della provincia di Firenze interamente nella zona del Chianti. Nel suo territorio si segnala il castello medievale di Montefioralle, perfetto per una passeggiata romantica. Platania (Catanzaro) che sorge sulle pendici del monte Reventino, nel massiccio della Sila, ed è noto per un'attrazione naturale di incredibile bellezza, la Cascata della Tiglia, che con un salto di circa 30 metri offre uno spettacolo meraviglioso. Dal sud al Nord quindi sino a Pessinetto (Torino), situato nelle Valli di Lanzo, tra le Alpi Graie, questo piccolo comune piemontese ha il suo punto di maggior interesse nel Santuario di Sant'Ignazio, posto sulla vetta del monte Bastia, un luogo incantevole con vista su tutta la valle; ancora Bovino (Foggia): all'interno della suggestiva cornice dei Monti Dauni, nella Valle del Cervaro, di fronte al Tavoliere delle Puglie, sorge questo borgo, in un territorio magnifico, ricco di risorse naturali, sorgenti d'acqua e di boschi, ma anche Lamoli di Borgo Pace (Pesaro e Urbino): un borgo immerso nei boschi della Massa Trabaria, ai piedi dell'Alpe della Luna , possiede una storia millenaria, testimoniata dall'Abbazia di San Michele Arcangelo, alle pendici dell'Appennino Umbro-Marchigiano.  segue

 

(CIS) – Roma/Lugano, lug. - Il centro per la fertilità ha presentato al congresso SSGO di Interlaken la propria esperienza con 4.000 casi analizzati. «Specifici test e analisi genetiche preimpianto permettono di non trasmettere la malattia ai figli. La prevenzione deve però partire dai ginecologie e medici di base». «La prevenzione della fibrosi cistica inizia nel momento in cui una coppia decide di avere un figlio. È importante che i medici si facciano promotori di un'accurata informazione e che lo screening sia eseguito nei centri specializzati di PMA». Con oltre 4.000 pazienti testati negli ultimi 10 anni, il centro per la fertilità ProCrea di Lugano è intervenuto al congresso annuale della Società svizzera di ginecologia e ostetricia (SSGO) che si è svolto nei giorni scorsi al centro Kursaal di Interlaken. Marina Bellavia, ginecologa e specialista in Medicina della riproduzione del centro Procrea e Giuditta Filippini, direttrice del laboratorio di genetica molecolare ProcreaLab hanno tenuto un workshop su fibrosi cistica e infertilità. «La fibrosi cistica è la malattia genetica recessiva più diffusa e, nonostante i notevoli passi avanti fatti nelle cure, resta una malattia fortemente invalidante che, ancora oggi, può portare al decesso. Per questo in ProCrea abbiamo deciso non solamente di accogliere le indicazioni europee che prevedono lo screening specifico solo per i trattamenti di fecondazione in vitro, ma, seguendo le linee guida americane, di ampliarle prevedendo le analisi per tutte le coppie che si rivolgono al nostro centro», riferisce Bellavia, come in una nota. segue

(CIS) – Perugia giu. - Il primo peccato sul quale Cottarelli ha posto l'attenzione è l'evasione fiscale. "Fa male ai conti pubblici – ha detto nel corso dell'incontro perugino, in occasione dellapresentazione del suo saggio - e alimenta il nostro debito pubblico con conseguente crisi di fiducia e quindi aumento dello spread che ha tutta una serie di riflessi negativi sulla nostra economia. Pensate che se negli ultimi decenni avessimo ridotto l'evasione fiscale di un ottavo – ha sottolineato - avremmo un debito pubblico più basso di quello della Germania. L'evasione, inoltre, distorce e rende meno efficiente l'economia di mercato, minando la capacità di creare ricchezza nel Paese perché le imprese oneste non reggono la concorrenza di quelle che evadono". "Il secondo peccato è la corruzione – ha proseguito Cottarelli - Non sappiamo realmente quanto costi all'Italia ma possiamo dire che è più elevata che negli altri Paesi con cui ci troviamo a doverci confrotare. Fa male all'economia perché costa soldi allo Stato e perché distorce il meccanismo della concorrenza: non vincono gli appalti le imprese migliori ma quelle che vengono favorite". Proseguendo nell'escursus tra gli errori che pesano sul nostro sistema economico, Cottarelli si è concentrato sull'eccesso di burocrazia, il peggiore dei sette peccati capitali a suo dire: "Abbiamo troppo leggi e regole che rendono difficile l'interazione con la pubblica amministrazione. segue

(CIS) – Roma, giu. - E' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto riguardante la coltivazione, la raccolta e la prima trasformazione delle piante officinali. Questo decreto sostituisce la ormai obsoleta legge del 99 del 1931 e costituisce il nuovo Testo unico in materia. "L'esigenza – ha dichiarato il Ministro Centinaio - di una legge di regolamentazione del settore, in particolare per quanto riguarda la coltivazione, era molto sentita tra gli operatori, che dovevano confrontarsi con una legge datata che non si adattava alle nuove esigenze di una moderna agricoltura. "Questo nuovo decreto – ha detto il Ministro - fa proprie le conclusioni del Tavolo di filiera delle piante officinali e pone le basi per la crescita, lo sviluppo e la valorizzazione delle produzioni nazionali, garantendo al contempo una maggiore trasparenza e conoscenza ai consumatori. segue

(CIS) - Perugia giu. - La bretella di collegamento fra lo stabilimento TK Ast di Terni con lo svincolo della Terni-Rieti, il completamento della complanare di Orvieto, interventi di miglioramento della sicurezza della Ferrovia centrale umbra, per i percorsi pedonali e ciclabili e sistemi di accesso ai centri storici, per la rigenerazione urbana: sono queste le opere che verranno realizzate con i circa 30 milioni di euro, a valere sulla programmazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc 2014-2020), assegnati definitivamente alla Regione Umbria. "È il coronamento del confronto e del lavoro che nei mesi la Regione Umbria ha portato avanti con il Governo Gentiloni e che giunge ora a compimento con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della delibera del Cipe che approva l'Addendum al Piano operativo infrastrutture e che ci permette di entrare nella fase operativa". Lo ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che questa mattina ha illustrato nel dettaglio gli interventi che verranno finanziati, insieme all'assessore regionale alle infrastrutture, Giuseppe Chianella, nel corso dio una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il presidente di ANCI Umbria, Francesco De Rebotti, il commissario straordinario del Comune di Terni, Antonino Cufalo, il sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, e l'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Orvieto, Floriano Custolino. segue

(CIS) - Perugia giu. - L'Umbria – ha detto ancora l'assessore – siamo assolutamente soddisfatti dell'attuazione del Psr, che ha affrontato provvedimenti sfidanti e complessi in una situazione su cui ha gravato anche la complessità legata agli eventi sismici". Nell'esprimere la soddisfazione per l'andamento degli impegni e della spesa, Cecchini ha rimarcato l'importanza della scelta compiuta nel 2015, prima dell'approvazione dell'attuale Psr, quando l'Umbria "è stata la sola Regione, insieme alla Valle d'Aosta, fra quelle che usufruiscono di Agea ad attivare bandi della misura "investimenti" e alle misure a superficie, che riguardano premi per impegni ambientali, biologico, benessere animale, indennità compensative per zone montane e svantaggiate". "Se la spesa realizzata ad oggi comprende anche 98 milioni di euro di trascinamenti della precedente programmazione – ha rilevato – è il segno concreto di una strategia condivisa, quella di dare continuità nel sostegno alle nostre imprese. Abbiamo a disposizione una quantità di risorse, oltre 928 milioni di euro, fra le più elevate per dare sostegno alle piccole e medie imprese agricole e della trasformazione, all'occupazione, all'innovazione e alla ricerca che rendono l'agricoltura moderna e competitiva, per garantire servizi alle popolazioni delle aree rurali, per la compatibilità ambientale. Opportunità che le nostre imprese hanno mostrato di saper cogliere se è vero che, rispetto alla precedente programmazione, sono raddoppiate o addirittura triplicate le domande ad esempio per quanto riguarda i pagamenti agro-climatici-ambientali e l'agricoltura biologica, per il benessere animale". "All'Umbria – ha aggiunto – non serve un organismo pagatore proprio, che oltretutto avrebbe costi insostenibili. Pur con le difficoltà incontrate con Agea, abbiamo raggiunto risultati da cui altre regioni sono ben lontane. L'obiettivo che ci siamo posti e che dobbiamo porci è quello di far funzionare bene l'Agenzia nazionale. Intanto rimane inalterato il nostro impegno a far sì che si completino i pagamenti per l'annualità 2015 e si proceda celermente per le altre annualità, in modo da andare a regime entro i prossimi mesi. Agea ha messo a disposizione personale presso l'Assessorato per svolgere un ruolo di interfaccia fra Perugia e Roma – ha detto ancora - e i nostri uffici sono stati rafforzati con altro personale per far fronte all'accresciuta e complessa attività di attuazione del Psr". L'assessore regionale Fernanda Cecchini ha illustrato anche la posizione dell'Umbria, insieme a quella degli altri Assessorati regionali all'Agricoltura, circa la proposta per la Politica agricola comune post 2020: "siamo tutti d'accordo per dire no a un Piano che accentri a livello nazionale la programmazione, difendiamo i Psr regionali che tengono conto delle specificità territoriali". I risultati del Programma di sviluppo rurale dell'Umbria, al suo terzo anno di attuazione, con la relazione annuale di attuazione al 31 dicembre 2017, e la proposta di modifica sono stati illustrati dal direttore regionale e Autorità di gestione del Psr Ciro Becchetti e dal dirigente regionale Franco Garofalo e approvati all'unanimità. Alla seduta del Comitato di Sorveglianza hanno preso parte anche Emanuel Jankowski, della Commissione europea, responsabile del Psr per l'Umbria, il rappresentante del Ministero delle Politiche agricole Nicola D'Alicandro, e del Ministero dell'Economia e finanze Alessandro Mazzanti. Presente alla riunione anche Virgilio Buscemi, della società Lattanzio Monitoring and Evaluation nuovo valutatore del Psr Umbria. Alcuni dati. Al giugno 2018, su una dotazione complessiva di oltre 928 milioni di euro (di cui 52 milioni provenienti dal contributo di solidarietà dai Psr regionali e nazionale dopo il sisma del 2016 e impegnati per rafforzare misure e interventi nell'area del "cratere"), sono stati impegnati oltre 540 milioni di euro (il 54,7 per cento). Per quanto riguarda i pagamenti, hanno superato i 209 milioni di euro, con un avanzamento della spesa pubblica sulla spesa pubblica totale del 22,5 per cento. Al marzo 2018, ultima spesa certificata, in Umbria l'avanzamento della spesa era già 5 punti sopra all'avanzamento medio nazionale. Dal 2015 al giugno di quest'anno, sono state pagate circa 45mila domande (44.847) di cui circa 41mila per misure a superficie (fra cui agroambiente, biologico) con 123 milioni di euro di pagamenti Sono 62 i milioni di euro di pagamenti per misure a investimento (giovani, innovazione, imprese...); 17 milioni di euro per il miglioramento delle foreste e 7 milioni per altre misure (fra cui quelle relative a trasferimento di conoscenze, regimi di qualità, Leader). L'Umbria è al secondo posto a livello nazionale, dopo il Veneto, per spesa realizzata. Una posizione già raggiunta al 31 dicembre 2017 quando i pagamenti avevano superato 172,6 milioni di euro, pari ad oltre il 18% della spesa pubblica programmata (18,60%), oltre 5 punti sopra la media nazionale (13,40%). Sempre al 31 dicembre dell'anno scorso sono state liquidate oltre 26.600 domande di pagamento dall'organismo pagatore Agea (di cui il 46% domande in trascinamento e il 54% della nuova programmazione).Il Psr Umbria ha già superato al 31 dicembre 2017, con un anno di anticipo, il rischio disimpegno di risorse sul bilancio comunitario. Infatti, già alla fine del 2017 la spesa del Psr dichiarata ammontava a oltre 85,6 milioni di euro in quota Feasr, ben oltre 10 milioni di euro del limite fissato per il disimpegno delle risorse che al 31 dicembre 2018 è di circa 75,6 milioni di euro. fonte com SB

(CIS) – Prugia giu. - – "La Regione Umbria non spreca e non ha mai sprecato i fondi comunitari. Al contrario, per alcuni di essi, la Regione Umbria ha addirittura beneficiato di "premialità", grazie al fatto di averli usati tutti ed in anticipo rispetto ai termini stabiliti dalla programmazione comunitaria. Per questo desta profonda meraviglia ciò che scrive oggi il Corriere dell'Umbria, con un titolo in prima pagina ("L'Umbria spreca i fondi UE") che, usando strumentalmente un dato non attuale relativo al FESR ed all'FSE (contenuto nel recente rapporto di Banca d'Italia relativo allo stato dell'economia in Umbria, e che nello stesso rapporto si indica come non aggiornato) riferisce informazioni assolutamente non vere. E sarebbe bastata una semplice verifica dei dati veri, e certificati dalla stessa Commissione Europea, per comprendere quale sia il reale andamento dell'utilizzo in Umbria delle risorse europee". Questo quanto in una nota regioanle. "In ogni caso sarà nostra premura fornire al più presto i dati reali di avanzamento della spesa relativi ai due fondi citati. Per ciò che riguarda il solo FEASR, con cui si finanzia il Piano di sviluppo rurale che ha la dotazione finanziaria più consistente, l'Umbria ha raggiunto al 31 dicembre 2017 il cento per cento degli obiettivi di spesa, in anticipo di un anno rispetto al termine del 31 dicembre 2018, collocandosi al vertice in Italia, insieme alla Regione Veneto, per capacità di utilizzo di tali risorse.  segue

Art.1 – L'editore Sarapar, bandisce la prima edizione del concorso "L'ARTICOLO CHE VORRESTI SCRIVERE". Il concorso è rivolto ad ASPIRANTI GIORNALISTI italiani o stranieri di età non superiore a 30 anni. I concorrenti dovranno presentare un articolo inedito, scelto tra le varie tipologie: politico, culturale, economico, cronaca, spettacolo e sport... che descriverà un fatto recente accaduto in Italia ed essere d'attualità. L'articolo, fornito di titolo e firmato dall'autore, non dovrà superare le 10 cartelle (per un totale di 12.000 caratteri spazi inclusi). Le opere dovranno necessariamente essere scritte al computer, non saranno valutati manoscritti. Le vicende dei personaggi dovranno essere ambientate in Italia. I concorrenti dovranno far pervenire, entro e non oltre il 30 settembre 2018, per posta, presso l'Editore Sarapar in Via A. Fratti, 1 06123 – Perugia, farà fede il timbro postale, in un plico chiuso contenente: a) copia dell'opera edita o inedita in formato cartaceo in lingua italiana, pena l'esclusione; b) copia dell'opera su floppy disk o su CD in lingua italiana; c) liberatoria (secondo il modello allegato) compilata in ogni singola parte. segue

(CIS) _ Perugia giu. - - La Giunta Regionale dell'Umbria, su proposta dell'assessore Giuseppe Chianella, ha emanato un atto di indirizzo sulle nuove procedure sul rilascio dell'autorizzazione sismica, sulla vigilanza e sul controllo di opere e costruzioni in zone sismiche per far fronte alle criticità conseguenti la sentenza della Corte Costituzionale n. 68/18 con la quale è stata dichiarata l'illegittimità di alcuni articoli della Legge regionale 1/2015. "Le misure adottate – ha sottolineato Chianella - costituiscono una prima significativa risposta alle criticità determinate dalla sentenza. La Giunta regionale adotterà ulteriori iniziative per superare definitivamente il problema restituendo al Servizio Sismico l'operatività di cui necessitano le professionalità di indubbio valore che hanno da sempre connotato il Servizio stesso e che cittadini ed imprese hanno avuto modo di apprezzare". "Convocheremo nei prossimi giorni un incontro con i rappresentanti del mondo delle professioni per fare nuovamente il punto sull'intera problematica, anche al fine di definire ulteriori percorsi atti a rafforzare il Servizio ed a migliorarne l'operatività".  segue

(CIS) - Perugia giu. - Dal prossimo Anno accademico (2018-2019), con inizio a settembre, Perugia si arricchisce di un'importante istituzione culturale, Il Centro Teologico Diocesano "Leone XIII", con sede in Montemorcino. Questo Centro nasce dalla trasformazione dell'attuale Scuola di Teologia "Leone XIII" (sorta nel 1979) con la collaborazione dell'Istituto Teologico di Assisi (ITA) e dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi (ISSRA), le due prestigiose scuole teologiche dell'Umbria, la prima aggregata e la seconda collegata alla Pontificia Università Lateranense di Roma. Attraverso i corsi dell'ITA e dell'IRRSA, il Centro Teologico Diocesano "Leone XIII" «continuerà ad offrire un servizio qualificato di formazione, adeguato agli orientamenti ecclesiali e maggiormente rispondente alle necessità dei tempi presenti», precisa il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti nella sua lettera di annuncio-costituzione di questo Centro resosi opportuno, prosegue il porporato, per «una riorganizzazione e una diversa strutturazione del piano degli studi». E' possibile iscriversi ai corsi che offre il nuovo Centro Teologico Diocesano via e-mail a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. , o telefonando allo 075.41393 (il martedì, dalle ore 16 alle 20) e per info dettagliate consultare il sito http://diocesi.perugia.it/centroteologico . segue

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