City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Il parere di

(CIS) – Perugia ott. - - Favorire la piena attuazione delle norme in materia di parità e pari opportunità fra uomo e donna, prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione nel mondo del lavoro fondata sulla differenza di genere: è questa la finalità del protocollo d'intesa firmato questa mattina a Palazzo Donini dalla Consigliera di parità della Regione Umbria, Monica Paparelli, con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria. Per la Cgil Umbria presente Barbara Mischianti e successivamente il protocollo sarà siglato dal segretario generale regionale Vincenzo Sgalla; per la Cisl Umbria presenti il segretario generale Ulderico Sbarra e la segretaria regionale Francesca Rossi; per la Uil Umbria il segretario generale Claudio Bendini ed inoltre la presidente dell'associazione Ada Umbria, Ada Girolamini. "Un altro tassello della rete contro le discriminazioni, in particolare di genere - ha spiegato la Consigliera regionale di parità, Monica Paparelli –. Il protocollo firmato oggi con i sindacati, con cui si rinnova la collaborazione avviata dal 2008, nasce dalla volontà di rafforzare il rapporto di collaborazione per la corretta applicazione della normativa antidiscriminatoria. Il Protocollo, in particolare - e' detto in una nota - , impegna le parti a combattere il persistente squilibrio di genere nell'accesso, nella permanenza e nel reinserimento nel mercato del lavoro, tentando inoltre di contrastare il gap salariale così come le discriminazioni nei percorsi di carriera e nelle opportunità di crescita professionale". segue

(CIS) - Perugia ott. - Il consigliere regionale Claudio Ricci (Misto-Rp/Ic) fissa delle priorità per la prossima legislatura regionale (2020), dove se fosse eletto alla presidenza (ruolo a cui annuncia la candidatura), "dopo aver destinato 100 Milioni di euro in più all'Anno per sviluppo e nuovi posti di lavoro, e sostenere le 30mila famiglie umbre in difficoltà" provvederebbe alla "modifica della gestione dell'Aeroporto, con la Regione chiamata a riassumere, direttamente, senza le intermediazioni di Sviluppumbria, il 51 per cento delle quote azionarie della SASE (società di gestione dello scalo umbro)". "È la Regione – spiega Ricci -, senza ribaltare costi ai Comuni o ad altri Enti in difficoltà, a dover investire sulle cose essenziali, tagliando sprechi, inefficienze e costi inutili, prevedendo 3milioni di euro in più all'anno per lo sviluppo dell'Aeroporto con quattro linee aree stabili, annuali, e con più voli alla settimana su: Spagna (Madrid o Barcellona), sviluppare la linea con Londra, Centro Europa ed Est Europa. Occorre nominare, nella gestione, persone di lunga esperienza nel settore aeroportuale e turistico commerciale. Ogni scelta – spiega ancora Ricci – dovrà essere legata al meglio e al merito per l'Umbria. segue

(CIS) – Foligno, ott. – La Sala Rossa di Palazzo Trinci ha ospitato venerdi' il momento conclusivo di un percorso di formazione proposto dall'Istituto Tecnico Tecnologico "L. da Vinci" di Foligno, scuola Polo per la formazione che ha ormai abituato la cittadinanza a momenti di riflessione e condivisione su temi "caldi" legati al mondo della scuola. Sicuramente la gestione dei conflitti in classe rappresenta uno dei punti più problematici per l'insegnante di oggi impegnato in un ruolo di per sé così delicato e di primaria importanza, ruolo che sempre più richiede competenze di tipo didattico-metodologico ma anche relazionale. Proprio per rispondere ad una reale esigenza di formazione, l'Istituto Tecnico Tecnologico di Foligno, su sollecitazione anche delle altre scuole del territorio afferenti l'Ambito 3 dell'Umbria, ha organizzato un corso che potesse offrire ai docenti degli spunti di riflessione, degli stimoli culturali e degli strumenti per indirizzare in maniera più mirata e consapevole la propria azione didattica. La presenza di più di 150 docenti conferma la bontà di un'operazione che dimostra - sottoline auna nota -  la vitalità della scuola e la necessità di un reale confronto tra docenti. La Responsabile della formazione, prof.ssa Fabiana Cruciani, nel corso degli incontri, che si sono tenuti sia nella sede di Foligno che in quella di Spoleto, ha più volte sottolineato la cifra del corso e quello che con la dirigente Rosa Smacchi è stato pensato come l'obiettivo primario: offrire degli stimoli, che provenissero sia dal campo specifico della didattica che in quello della psicologia e della neuropsichiatrica, per affrontare in maniera sistemica e ragionata la complessità di un problema che è sentito in maniera così gravosa dai docenti di tutti gli ordini di scuola. segue

(CIS) – Perugia - Promuovere lo sviluppo diffuso di conoscenze e progettualità in ambito digitale attraverso la partecipazione, la creatività, la collaborazione ed il dialogo: è quanto si propone l'avviso pubblico della Regione Umbria "#OpenUmbria, azione di animazione e sviluppo per la partecipazione civica, la collaborazione ed il dialogo con cittadini /stakeholder in ambito dell'Agenda digitale dell'Umbria" presentato oggi, a Palazzo Donini, dall'assessore regionale all'innovazione, Antonio Bartolini, e dalla responsabile del servizio regionale programmazione strategica dello sviluppo della società dell'informazione, Ambra Ciarapica, presente anche il Direttore regionale, Lucio Caporizzi. "L'avviso - ha detto l'assessore Bartolini – ha l'obiettivo di allargare la platea di riferimento sui temi del digitale, riservando particolare attenzione ai target di popolazione ed ai contesti territoriali dell'Umbria che presentano maggiori criticità. In particolare, pur essendo rivolto in a diversi soggetti e tematiche, l'intervento è prevalentemente pensato per la fascia di cittadini over 65 che più di ogni altra rischia la marginalizzazione digitale e l'esclusione dalle potenzialità che le moderne tecnologie possono concretamente offrire per migliorare la qualità della vita delle persone". In questo ambito Bartolini ha quindi ricordato l'impegno della Regione per l'attuazione dell'Agenza digitale ed i programmi realizzati, tra cui la digitalizzazione delle cartelle sanitarie.  segue

(CIS) - Perugia set. - Sul fronte abitativo nel 2017 prevale la categoria di quelli che abitano in casa in affitto da privati (65,7%), seguita a distanza da coloro che vivono in casa in affitto da ente pubblico (9,6%). Rimane immutato il numero, peraltro elevato (60 utenti, pari al 5,9% del totale), di coloro che si dichiarano privi di abitazione. La distinzione per cittadinanza mostra il miglior posizionamento degli italiani sia sul fronte della casa in proprietà che di quella in affitto da ente pubblico, di contro a una massiccia dipendenza degli stranieri dalla casa in affitto da privati. In ogni caso i dati disponibili confermano l'elevato disagio abitativo che colpisce l'utenza Caritas. Alla difficoltà di ottenere un accesso all'abitazione a costi ragionevoli si affiancano la netta insufficienza dell'offerta di case popolari (a canone sociale), e in generale la presenza di gravi problematiche nella situazione abitativa (tra cui cattive condizioni dell'abitazione, sovraffollamento, sospensione delle utenze, sfratto, ...). Per quanto riguarda il livello di istruzione degli utenti del Cdad, il 36,5% dei casi dichiarati comprende fino alla licenza media inferiore inclusa, con un netto aumento rispetto ai due anni precedenti. Registrano un aumento significativo anche il diploma professionale e la licenza media superiore. Sono modestissime le aliquote del diploma universitario e della laurea (anche questa in aumento: dall'1,2 al 2,1%).segue

Venerdì 14 Settembre 2018 12:31

Sosteniamo il lavoro: la CEI punta sui giovani

(CIS) - Perugia set. - In Cei più progetti a sostegno del lavoro giovanile. Il presidente della Conferenza episcopale italiana Card. Bassetti, ha sottolineato che "anche in Cei cercherò di incoraggiare il più possibile queste iniziative, perché i giovani sono una grande scommessa. Passerò un mese intero al Sinodo dei Vescovi che papa Francesco ha voluto dedicare ai giovani, dove emergeranno anche questi problemi, ma sono sicuro che la Chiesa mostrerà tutta la sua carità e maternità, soprattutto nei confronti dei giovani. La figura del cristiano oggi è quella del samaritano che si china sull'altro, che non tira dritto lungo la sua strada». I dati di "Sosteniamo il lavoro". Insieme al cardinale Bassetti erano presenti all'incontro il direttore della Caritas diocesana, il diacono Giancarlo Pecetti, i direttori della Pastorale giovanile, don Luca Delunghi, e dell'Ufficio per i problemi sociali e il lavoro, il diacono Carlo Cerati, il referente del progetto "Sosteniamo il lavoro", Francesco Pellegrino, diversi operatori Caritas e Matteo Monticelli, responsabile dell'area Toscana-Umbria della Gi Group Spa, una realtà multinazionale con agenzie di collocamento al lavoro in Italia e all'estero, che ha selezionato i 27 tirocinanti del progetto (12 donne e 15 maschi), con età media 30 anni, su un totale di 80 partecipanti alla selezione dello scorso ottobre. A ciascuno dei 27 tirocinanti è stato offerto un periodo di sei mesi con borse-lavoro dal contributo netto mensile di 550 euro. segue

(CIS) – Perugia giu. - Il primo peccato sul quale Cottarelli ha posto l'attenzione è l'evasione fiscale. "Fa male ai conti pubblici – ha detto nel corso dell'incontro perugino, in occasione dellapresentazione del suo saggio - e alimenta il nostro debito pubblico con conseguente crisi di fiducia e quindi aumento dello spread che ha tutta una serie di riflessi negativi sulla nostra economia. Pensate che se negli ultimi decenni avessimo ridotto l'evasione fiscale di un ottavo – ha sottolineato - avremmo un debito pubblico più basso di quello della Germania. L'evasione, inoltre, distorce e rende meno efficiente l'economia di mercato, minando la capacità di creare ricchezza nel Paese perché le imprese oneste non reggono la concorrenza di quelle che evadono". "Il secondo peccato è la corruzione – ha proseguito Cottarelli - Non sappiamo realmente quanto costi all'Italia ma possiamo dire che è più elevata che negli altri Paesi con cui ci troviamo a doverci confrotare. Fa male all'economia perché costa soldi allo Stato e perché distorce il meccanismo della concorrenza: non vincono gli appalti le imprese migliori ma quelle che vengono favorite". Proseguendo nell'escursus tra gli errori che pesano sul nostro sistema economico, Cottarelli si è concentrato sull'eccesso di burocrazia, il peggiore dei sette peccati capitali a suo dire: "Abbiamo troppo leggi e regole che rendono difficile l'interazione con la pubblica amministrazione. segue

(CIS) - Perugia giu. - La bretella di collegamento fra lo stabilimento TK Ast di Terni con lo svincolo della Terni-Rieti, il completamento della complanare di Orvieto, interventi di miglioramento della sicurezza della Ferrovia centrale umbra, per i percorsi pedonali e ciclabili e sistemi di accesso ai centri storici, per la rigenerazione urbana: sono queste le opere che verranno realizzate con i circa 30 milioni di euro, a valere sulla programmazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc 2014-2020), assegnati definitivamente alla Regione Umbria. "È il coronamento del confronto e del lavoro che nei mesi la Regione Umbria ha portato avanti con il Governo Gentiloni e che giunge ora a compimento con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della delibera del Cipe che approva l'Addendum al Piano operativo infrastrutture e che ci permette di entrare nella fase operativa". Lo ha sottolineato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che questa mattina ha illustrato nel dettaglio gli interventi che verranno finanziati, insieme all'assessore regionale alle infrastrutture, Giuseppe Chianella, nel corso dio una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il presidente di ANCI Umbria, Francesco De Rebotti, il commissario straordinario del Comune di Terni, Antonino Cufalo, il sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, e l'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Orvieto, Floriano Custolino. segue

(CIS) - Perugia giu. - L'Umbria – ha detto ancora l'assessore – siamo assolutamente soddisfatti dell'attuazione del Psr, che ha affrontato provvedimenti sfidanti e complessi in una situazione su cui ha gravato anche la complessità legata agli eventi sismici". Nell'esprimere la soddisfazione per l'andamento degli impegni e della spesa, Cecchini ha rimarcato l'importanza della scelta compiuta nel 2015, prima dell'approvazione dell'attuale Psr, quando l'Umbria "è stata la sola Regione, insieme alla Valle d'Aosta, fra quelle che usufruiscono di Agea ad attivare bandi della misura "investimenti" e alle misure a superficie, che riguardano premi per impegni ambientali, biologico, benessere animale, indennità compensative per zone montane e svantaggiate". "Se la spesa realizzata ad oggi comprende anche 98 milioni di euro di trascinamenti della precedente programmazione – ha rilevato – è il segno concreto di una strategia condivisa, quella di dare continuità nel sostegno alle nostre imprese. Abbiamo a disposizione una quantità di risorse, oltre 928 milioni di euro, fra le più elevate per dare sostegno alle piccole e medie imprese agricole e della trasformazione, all'occupazione, all'innovazione e alla ricerca che rendono l'agricoltura moderna e competitiva, per garantire servizi alle popolazioni delle aree rurali, per la compatibilità ambientale. Opportunità che le nostre imprese hanno mostrato di saper cogliere se è vero che, rispetto alla precedente programmazione, sono raddoppiate o addirittura triplicate le domande ad esempio per quanto riguarda i pagamenti agro-climatici-ambientali e l'agricoltura biologica, per il benessere animale". "All'Umbria – ha aggiunto – non serve un organismo pagatore proprio, che oltretutto avrebbe costi insostenibili. Pur con le difficoltà incontrate con Agea, abbiamo raggiunto risultati da cui altre regioni sono ben lontane. L'obiettivo che ci siamo posti e che dobbiamo porci è quello di far funzionare bene l'Agenzia nazionale. Intanto rimane inalterato il nostro impegno a far sì che si completino i pagamenti per l'annualità 2015 e si proceda celermente per le altre annualità, in modo da andare a regime entro i prossimi mesi. Agea ha messo a disposizione personale presso l'Assessorato per svolgere un ruolo di interfaccia fra Perugia e Roma – ha detto ancora - e i nostri uffici sono stati rafforzati con altro personale per far fronte all'accresciuta e complessa attività di attuazione del Psr". L'assessore regionale Fernanda Cecchini ha illustrato anche la posizione dell'Umbria, insieme a quella degli altri Assessorati regionali all'Agricoltura, circa la proposta per la Politica agricola comune post 2020: "siamo tutti d'accordo per dire no a un Piano che accentri a livello nazionale la programmazione, difendiamo i Psr regionali che tengono conto delle specificità territoriali". I risultati del Programma di sviluppo rurale dell'Umbria, al suo terzo anno di attuazione, con la relazione annuale di attuazione al 31 dicembre 2017, e la proposta di modifica sono stati illustrati dal direttore regionale e Autorità di gestione del Psr Ciro Becchetti e dal dirigente regionale Franco Garofalo e approvati all'unanimità. Alla seduta del Comitato di Sorveglianza hanno preso parte anche Emanuel Jankowski, della Commissione europea, responsabile del Psr per l'Umbria, il rappresentante del Ministero delle Politiche agricole Nicola D'Alicandro, e del Ministero dell'Economia e finanze Alessandro Mazzanti. Presente alla riunione anche Virgilio Buscemi, della società Lattanzio Monitoring and Evaluation nuovo valutatore del Psr Umbria. Alcuni dati. Al giugno 2018, su una dotazione complessiva di oltre 928 milioni di euro (di cui 52 milioni provenienti dal contributo di solidarietà dai Psr regionali e nazionale dopo il sisma del 2016 e impegnati per rafforzare misure e interventi nell'area del "cratere"), sono stati impegnati oltre 540 milioni di euro (il 54,7 per cento). Per quanto riguarda i pagamenti, hanno superato i 209 milioni di euro, con un avanzamento della spesa pubblica sulla spesa pubblica totale del 22,5 per cento. Al marzo 2018, ultima spesa certificata, in Umbria l'avanzamento della spesa era già 5 punti sopra all'avanzamento medio nazionale. Dal 2015 al giugno di quest'anno, sono state pagate circa 45mila domande (44.847) di cui circa 41mila per misure a superficie (fra cui agroambiente, biologico) con 123 milioni di euro di pagamenti Sono 62 i milioni di euro di pagamenti per misure a investimento (giovani, innovazione, imprese...); 17 milioni di euro per il miglioramento delle foreste e 7 milioni per altre misure (fra cui quelle relative a trasferimento di conoscenze, regimi di qualità, Leader). L'Umbria è al secondo posto a livello nazionale, dopo il Veneto, per spesa realizzata. Una posizione già raggiunta al 31 dicembre 2017 quando i pagamenti avevano superato 172,6 milioni di euro, pari ad oltre il 18% della spesa pubblica programmata (18,60%), oltre 5 punti sopra la media nazionale (13,40%). Sempre al 31 dicembre dell'anno scorso sono state liquidate oltre 26.600 domande di pagamento dall'organismo pagatore Agea (di cui il 46% domande in trascinamento e il 54% della nuova programmazione).Il Psr Umbria ha già superato al 31 dicembre 2017, con un anno di anticipo, il rischio disimpegno di risorse sul bilancio comunitario. Infatti, già alla fine del 2017 la spesa del Psr dichiarata ammontava a oltre 85,6 milioni di euro in quota Feasr, ben oltre 10 milioni di euro del limite fissato per il disimpegno delle risorse che al 31 dicembre 2018 è di circa 75,6 milioni di euro. fonte com SB

(CIS) – Prugia giu. - – "La Regione Umbria non spreca e non ha mai sprecato i fondi comunitari. Al contrario, per alcuni di essi, la Regione Umbria ha addirittura beneficiato di "premialità", grazie al fatto di averli usati tutti ed in anticipo rispetto ai termini stabiliti dalla programmazione comunitaria. Per questo desta profonda meraviglia ciò che scrive oggi il Corriere dell'Umbria, con un titolo in prima pagina ("L'Umbria spreca i fondi UE") che, usando strumentalmente un dato non attuale relativo al FESR ed all'FSE (contenuto nel recente rapporto di Banca d'Italia relativo allo stato dell'economia in Umbria, e che nello stesso rapporto si indica come non aggiornato) riferisce informazioni assolutamente non vere. E sarebbe bastata una semplice verifica dei dati veri, e certificati dalla stessa Commissione Europea, per comprendere quale sia il reale andamento dell'utilizzo in Umbria delle risorse europee". Questo quanto in una nota regioanle. "In ogni caso sarà nostra premura fornire al più presto i dati reali di avanzamento della spesa relativi ai due fondi citati. Per ciò che riguarda il solo FEASR, con cui si finanzia il Piano di sviluppo rurale che ha la dotazione finanziaria più consistente, l'Umbria ha raggiunto al 31 dicembre 2017 il cento per cento degli obiettivi di spesa, in anticipo di un anno rispetto al termine del 31 dicembre 2018, collocandosi al vertice in Italia, insieme alla Regione Veneto, per capacità di utilizzo di tali risorse.  segue

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