City Information Service | Direttore responsabile Piero Pianigiani

Il parere di


(CIS) – Ancona/Dubai feb. - Grande curiosità per Senior, la start up innovativa jesina che crea prodotti altamente tecnologici nel campo dei sistemi di sensori e che oggi ha presentato all'Expo Mastersense, il naso elettronico per rilevare la freschezza dei cibi. Si tratta di uno strumento in grado di certificare la freschezza e l'autenticità dei prodotti alimentari attraverso l'implementazione di algoritmi proprietari, utilizzando Intelligenza Artificiale come il Machine Learning avanzato. In un liveshow è stato mostrato il funzionamento di Mastersense utilizzando dei campioni alimentari. Sono quindi state proposte delle prove di valutazione di freschezza di alcuni alimenti acquistati nei mercati locali, come ad esempio il salmone. Da Cagli, Townet ha invece portato a Dubai le sue Smartbox - Sistemi di energia intelligenti per Smart Cities. La crescente diffusione dei sistemi di videosorveglianza e telecomunicazione urbana ed extraurbana richiedono sistemi di alimentazione energetica sempre più efficienti ed integrati con le moderne piattaforme di controllo. Townet grazie all'impiego di moderne tecnologie di accumulo e conversione basate su batterie green al Litio è diventata leader di mercato per le soluzioni TVCC pubblica in Italia ed Europa. I suoi SmartBox sono telecontrollati in cloud e si possono alimentare con pannelli solari o tramite l'energia ciclica dei lampioni stradali. L'integrazione di sensori per l'analisi della qualità dell'aria e l'impiego di tecnologie blockchain li rendono la soluzione completa, affidabile e sempre più richiesta per progetti di smartcity. Oggi Townet ha presentato i suoi ultimi modelli ed in particolare il nuovissimo "SmartBox Sfera" in grado di integrare fino a 4 telecamere ad intelligenza artificiale e con un nuovissimo design in grado di soddisfare anche le esigenze estetiche delle città del futuro. L'azienda si era già distinta come semifinalista nella competizione Best SmartCity Solutions durante il Gitex Future Star, sempre a Dubai nell'ottobre scorso. segue


(CIS) – Perugia feb. - L'assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, ha reso noto che la Giunta regionale, su sua proposta, ha stabilito i criteri e le modalità di assegnazione dei ristori per i soggetti gestori di attività nel settore socio-sanitario particolarmente colpiti economicamente dagli effetti della pandemia o che sono stati oggetto di restrizioni sempre a causa della medesima emergenza. "Sono stati definiti i criteri per assegnare 2,7 milioni di euro di ristori – afferma l'assessore - ai gestori di attività nel settore socio-sanitario". Le risorse disponibili saranno ripartite tra tutti i soggetti gestori ammessi ai benefici degli avvisi che verranno pubblicati dalle due Aziende USL. Le USL, ai fini della individuazione dei destinatari dell'avviso pubblico, dovranno tenere conto di criteri soggettivi: strutture sanitarie e socio-sanitarie di assistenza territoriale extra-ospedaliera, residenziali e semiresidenziali, localizzate nel territorio regionale e convenzionate con la USL Umbria 1 o con la USL Umbria 2, ovvero soggetti aggiudicatari di servizi di assistenza residenziale appaltati da una Azienda USL regionale; e di criteri oggettivi: in riferimento al bilancio 2020, differenza tra ricavi e costi della produzione negativa, ovvero inferiore rispetto al 2019 e maggiori costi della produzione, diretti e documentati, legati al Covid-19 (DPI, sanificazioni, smaltimento rifiuti. L'assessore Coletto ha infine annunciato che è in itinere una delibera della Giunta regionale per rivedere le tariffe, che verranno rimodulate anche in funzione dell'intensità di cura. Fonte com abstract

(CIS) – Perugia feb. - – "Il superbonus è un malato terminale: se la politica vuole può rianimarlo, altrimenti è meglio eutanasia! I bonus edilizi e in particolare i superbonus continuano ad essere sotto attacco. Innanzitutto si continua a fare disinformazione sulle truffe ai danni dello Stato. La relazione del Direttore dell'Agenzia delle Entrate dello scorso 10 febbraio, presso la Commissione Bilancio del Senato, è chiarissima: il 46% delle truffe sono derivate dal cosiddetto bonus facciate, il 34% dall'ecobonus 'ordinario', il 9% dal bonus locazioni, 8% dal sisma bonus 'ordinario' e solo il 3% derivante dai superbonus 110%. Guarda caso il 97% delle truffe viene compiuto dove non ci sono le regole invece previste per i superbonus". Con queste parole Paolo Moressoni, delegato per questo argomento dal Consiglio dell'Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Perugia ha fatto il punto della situazione. "Ciò nonostante si continua a puntare il dito sui superbonus 110% e si rimette in discussione anche l'emanazione del decreto correttivo al decreto sostegni che sarebbe dovuto arrivare nel prossimo consiglio dei ministri. Infatti si è tornato ad ipotizzare, dai banchi del governo, di apportare le correzioni con emendamenti all'atto della sua conversione in legge e ciò significherebbe che la cessione del credito resterebbe di fatto bloccata per almeno un mese e mezzo. Ma che i superbonus non piacciano a questo Governo viene ulteriormente ribadito dalla bozza di decreto 'prezzi' che dovrebbe stabilire i valori massimi 'congrui' per talune categorie di lavori. Infatti, anche in questo caso, visto il testo che circola, vengono sostanzialmente riproposte le tipologie di intervento già presenti nel cosiddetto decreto requisiti tecnici per l'ecobonus del 6 agosto 2020, incrementandone leggermente, e non in tutti i casi, la spesa massima ammissibile".  segue


(CIS) – Roma, dal palazzo del QUIRINALE – trasmesso da askanews.it

Discorso INTEGRALE del Presidente della Repubblica Mattarella al Parlamento  - - -  - Signori Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, Signori parlamentari e delegati regionali, il Parlamento e i rappresentanti delle Regioni hanno fatto la loro scelta. E' per me una nuova chiamata – inattesa – alla responsabilità; alla quale tuttavia non posso e non ho inteso sottrarmi. Ritorno dunque di fronte a questa Assemblea, nel luogo più alto della rappresentanza democratica, dove la volontà popolare trova la sua massima espressione. Vi ringrazio per la fiducia che mi avete manifestato chiamandomi per la seconda volta a rappresentare l'unità della Repubblica. Adempirò al mio dovere secondo i principi e le norme della Costituzione, cui ho appena rinnovato il giuramento di fedeltà, e a cui ho cercato di attenermi in ogni momento nei sette anni trascorsi. La lettera e lo spirito della nostra Carta continueranno a essere il punto di riferimento della mia azione. Il mio pensiero, in questo momento, è rivolto a tutte le italiane e a tutti gli italiani: di ogni età, di ogni Regione, di ogni condizione sociale, di ogni orientamento politico. E, in particolare, a quelli più in sofferenza, che si attendono dalle istituzioni della Repubblica garanzia di diritti, rassicurazione, sostegno e risposte concrete al loro disagio. Queste attese sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni, le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e le prospettive di rilancio del Paese impegnato a uscire da una condizione di grandi difficoltà. Leggo questa consapevolezza nel voto del Parlamento che ha concluso i giorni travagliati della scorsa settimana. E' questa stessa consapevolezza la ragione del mio sì e sarà al centro del mio impegno di Presidente della nostra Repubblica nell'assolvimento di questo nuovo mandato. Nel momento in cui i Presidenti di Camera e Senato mi hanno comunicato l'esito della votazione, ho parlato delle urgenze – sanitaria, economica e sociale – che ci interpellano. Non possiamo permetterci ritardi, né incertezze. La lotta contro il virus non è conclusa, la campagna di vaccinazione ha molto ridotto i rischi ma non ci sono consentite disattenzioni. E' di piena evidenza come la ripresa di ogni attività sia legata alla diffusione dei vaccini che aiutano a proteggere noi stessi e gli altri. Questo impegno si unisce a quello per la ripresa, per la costruzione del nostro futuro. L'Italia è un grande Paese. Lo spirito di iniziativa degli italiani, la loro creatività e solidarietà, lo straordinario impegno delle nostre imprese, le scelte delle istituzioni ci hanno consentito di ripartire. Hanno permesso all'economia di raggiungere risultati che adesso ci collocano nel gruppo di testa dell'Unione. Ma questa ripresa, per consolidarsi e non risultare effimera, ha bisogno di progettualità, di innovazione, di investimenti nel capitale sociale, di un vero e proprio salto di efficienza del sistema-Paese. Nuove difficoltà si presentano. Le famiglie e le imprese dovranno fare i conti con gli aumenti del prezzo dell'energia. Preoccupa la scarsità e l'aumento del prezzo di alcuni beni di importanza fondamentale per i settori produttivi. Viviamo in una fase straordinaria in cui l'agenda politica è in gran parte definita dalla strategia condivisa in sede europea. L'Italia è al centro dell'impegno di ripresa dell'Europa. Siamo i maggiori beneficiari del programma Next Generation e dobbiamo rilanciare l'economia all'insegna della sostenibilità e dell'innovazione, nell'ambito della transizione ecologica e digitale. La stabilità di cui si avverte l'esigenza è, quindi, fatta di dinamismo, di lavoro, di sforzo comune. I tempi duri che siamo stati costretti a vivere ci hanno lasciato una lezione: dobbiamo dotarci di strumenti nuovi per prevenire futuri possibili pericoli globali, per gestirne le conseguenze, per mettere in sicurezza i nostri concittadini. L'impresa alla quale si sta ponendo mano richiede il concorso di ciascuno. Forze politiche e sociali, istituzioni locali e centrali, imprese e sindacati, amministrazione pubblica e libere professioni, giovani e anziani, città e zone interne, comunità insulari e montane. Vi siamo tutti chiamati. L'esempio ci è stato dato da medici, operatori sanitari, volontari, da chi ha garantito i servizi essenziali nei momenti più critici, dai sindaci, dalle Forze Armate e dalle Forze dell'ordine, impegnate a sostenere la campagna vaccinale: a tutti va riaffermata la nostra riconoscenza. Questo è l'orizzonte che abbiamo davanti. Dobbiamo disegnare e iniziare a costruire, in questi prossimi anni, l'Italia del dopo emergenza. E' ancora tempo di un impegno comune per rendere più forte l'Italia, ben oltre le difficoltà del momento. Un'Italia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano. Un Paese che cresca in unità. In cui le disuguaglianze – territoriali e sociali – che attraversano le nostre comunità vengano meno. Un'Italia che offra ai suoi giovani percorsi di vita nello studio e nel lavoro per garantire la coesione del nostro popolo. Un'Italia che sappia superare il declino demografico a cui l'Europa sembra condannata. Un'Italia che tragga vantaggio dalla valorizzazione delle sue bellezze, offrendo il proprio modello di vita a quanti, nel mondo, guardano ad essa con ammirazione. Un'Italia impegnata nella tutela dell'ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi, consapevole della responsabilità nei confronti delle future generazioni. Una Repubblica capace di riannodare il patto costituzionale tra gli italiani e le loro istituzioni libere e democratiche. Rafforzare l'Italia significa anche, metterla in grado di orientare il processo per rilanciare l'Europa, affinché questa divenga più efficiente e giusta; rendendo stabile e strutturale la svolta che è stata compiuta nei giorni più impegnativi della pandemia. L'apporto dell'Italia non può mancare: servono idee, proposte, coerenza negli impegni assunti. La Conferenza sul futuro dell'Europa non può risolversi in un grigio passaggio privo di visione storica ma deve essere l'occasione per definire, con coraggio, una Unione protagonista nella comunità internazionale. In aderenza alle scelte della nostra Costituzione, la Repubblica ha sempre perseguito una politica di pace. In essa, con ferma adesione ai principi che ispirano l'Organizzazione delle Nazioni Unite, il Trattato dell'Atlantico del Nord, l'Unione Europea, abbiamo costantemente promosso il dialogo reciprocamente rispettoso fra le diverse parti affinché prevalessero i principi della cooperazione e della giustizia. Da molti decenni i Paesi europei possono godere del dividendo di pace, concretizzato nell'integrazione europea e accresciuto dal venir meno della Guerra fredda. Non possiamo accettare che ora, senza neppure il pretesto della competizione tra sistemi politici ed economici differenti, si alzi nuovamente il vento dello scontro; in un continente che ha conosciuto le tragedie della Prima e della Seconda guerra mondiale. Dobbiamo fare appello alle nostre risorse e a quelle dei paesi alleati e amici affinché le esibizioni di forza lascino il posto al reciproco intendersi, affinché nessun popolo debba temere l'aggressione da parte dei suoi vicini. I popoli dell'Unione Europea devono esser consapevoli che ad essi tocca un ruolo di sostegno ai processi di stabilizzazione e di pace nel martoriato panorama mediterraneo e medio-orientale. Non si può sfuggire alle sfide della storia e alle relative responsabilità. Su tutti questi temi – all'interno e nella dimensione internazionale – è intensamente impegnato il Governo guidato dal Presidente Draghi; nato, con ampio sostegno parlamentare, nel pieno dell'emergenza e ora proiettato a superarla, ponendo le basi di una nuova stagione di crescita sostenibile del Paese e dell'Europa. Al Governo esprimo un convinto ringraziamento e gli auguri di buon lavoro. I grandi cambiamenti che stiamo vivendo a livello mondiale impongono soluzioni rapide, innovative, lungimiranti, che guardino alla complessità dei problemi e non soltanto agli interessi particolari. Una riflessione si propone anche sul funzionamento della nostra democrazia, a tutti i livelli. Proprio la velocità dei cambiamenti richiama, ancora una volta, il bisogno di costante inveramento della democrazia. Un'autentica democrazia prevede il doveroso rispetto delle regole di formazione delle decisioni, discussione, partecipazione. L'esigenza di governare i cambiamenti sempre più rapidi richiede risposte tempestive. Tempestività che va comunque sorretta da quell'indispensabile approfondimento dei temi che consente puntualità di scelte. Occorre evitare che i problemi trovino soluzione senza l'intervento delle istituzioni a tutela dell'interesse generale: questa eventualità si traduce sempre a vantaggio di chi è in condizioni di maggior forza. Poteri economici sovranazionali, tendono a prevalere e a imporsi, aggirando il processo democratico. Su un altro piano, i regimi autoritari o autocratici rischiano ingannevolmente di apparire, a occhi superficiali, più efficienti di quelli democratici, le cui decisioni, basate sul libero consenso e sul coinvolgimento sociale, sono, invece, ben più solide ed efficaci. La sfida – che si presenta a livello mondiale – per la salvaguardia della democrazia riguarda tutti e anzitutto le istituzioni. Dipenderà, in primo luogo, dalla forza del Parlamento, dalla elevata qualità della attività che vi si svolge, dai necessari adeguamenti procedurali. Vanno tenute unite due esigenze irrinunziabili: rispetto dei percorsi di garanzia democratica e, insieme, tempestività delle decisioni. Per questo è cruciale il ruolo del Parlamento, come luogo della partecipazione. Il luogo dove si costruisce il consenso attorno alle decisioni che si assumono. Il luogo dove la politica riconosce, valorizza e immette nelle istituzioni ciò che di vivo cresce nella società civile. Così come è decisivo il ruolo e lo spazio delle autonomie. Il pluralismo delle istituzioni, vissuto con spirito di collaborazione – come abbiamo visto nel corso dell'emergenza pandemica – rafforza la democrazia e la società. Non compete a me indicare percorsi riformatori da seguire. Ma dobbiamo sapere che dalle risposte che saranno date a questi temi dipenderà la qualità della nostra democrazia. Quel che appare comunque necessario – nell'indispensabile dialogo collaborativo tra Governo e Parlamento è che – particolarmente sugli atti fondamentali di governo del Paese – il Parlamento sia sempre posto in condizione di poterli esaminare e valutare con tempi adeguati. La forzata compressione dei tempi parlamentari rappresenta un rischio non certo minore di ingiustificate e dannose dilatazioni dei tempi. Appare anche necessario un ricorso ordinato alle diverse fonti normative, rispettoso dei limiti posti dalla Costituzione. La qualità stessa e il prestigio della rappresentanza dipendono, in misura non marginale, dalla capacità dei partiti di esprimere ciò che emerge nei diversi ambiti della vita economica e sociale, di favorire la partecipazione, di allenare al confronto. I partiti sono chiamati a rispondere alle domande di apertura che provengono dai cittadini e dalle forze sociali. Senza partiti coinvolgenti, così come senza corpi sociali intermedi, il cittadino si scopre solo e più indifeso. Deve poter far affidamento sulla politica come modalità civile per esprimere le proprie idee e, insieme, la propria appartenenza alla Repubblica. Il Parlamento ha davanti a sé un compito di grande importanza perché, attraverso nuove regole, può favorire una stagione di partecipazione. Anche sul piano etico e culturale, è necessario – proprio nel momento della difficoltà – sollecitare quella passione che in tanti modi si esprime nella nostra comunità. Occorre che tutti, i giovani in primo luogo, sentano su di loro la responsabilità di prendere il futuro sulle loro spalle, portando nella politica e nelle istituzioni novità ed entusiasmo. Rivolgo un saluto rispettoso alla Corte Costituzionale, presidio di garanzia dei principi della nostra Carta. Nell'inviare un saluto alle nostre Magistrature – elemento fondamentale del sistema costituzionale e della vita della nostra società -mi preme sottolineare che un profondo processo riformatore deve interessare anche il versante della giustizia. Per troppo tempo è divenuta un terreno di scontro che ha sovente fatto perdere di vista gli interessi della collettività. Nella salvaguardia dei principi, irrinunziabili, di autonomia e di indipendenza della Magistratura – uno dei cardini della nostra Costituzione – l'ordinamento giudiziario e il sistema di governo autonomo della Magistratura devono corrispondere alle pressanti esigenze di efficienza e di credibilità, come richiesto a buon titolo dai cittadini. È indispensabile che le riforme annunciate giungano con immediatezza a compimento affinché il Consiglio superiore della Magistratura possa svolgere appieno la funzione che gli è propria, valorizzando le indiscusse alte professionalità su cui la Magistratura può contare, superando logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono rimanere estranee all'Ordine giudiziario. Occorre per questo che venga recuperato un profondo rigore. In sede di Consiglio Superiore ho sottolineato, a suo tempo, che indipendenza e autonomia sono principi preziosi e basilari della Costituzione ma che il loro presidio risiede nella coscienza dei cittadini: questo sentimento è fortemente indebolito e va ritrovato con urgenza. I cittadini devono poter nutrire convintamente fiducia e non diffidenza verso la giustizia e l'Ordine giudiziario. Neppure devono avvertire timore per il rischio di decisioni arbitrarie o imprevedibili che, in contrasto con la doverosa certezza del diritto, incidono sulla vita delle persone. Va sempre avvertita la grande delicatezza della necessaria responsabilità che la Repubblica affida ai magistrati. La Magistratura e l'Avvocatura sono chiamate ad assicurare che il processo riformatore si realizzi, facendo recuperare appieno prestigio e credibilità alla funzione giustizia, allineandola agli standard europei. Alle Forze Armate, sempre più strumento di pace, elemento significativo nella politica internazionale della Repubblica, alle Forze dell'ordine, garanzia di libertà nella sicurezza, manifesto il mio apprezzamento, unitamente al rinnovo del cordoglio per quanti hanno perduto la vita nell' assolvimento del dovere. Nel salutare il Corpo Diplomatico accreditato, ringrazio per l'amicizia e la collaborazione espressa nei confronti del nostro Paese. Ai numerosi connazionali presenti nelle più diverse parti del globo va il mio saluto affettuoso, insieme al riconoscimento per il contributo che danno alla comprensione dell'identità italiana nel mondo A Papa Francesco, al cui magistero l'Italia guarda con grande rispetto, rivolgo i sentimenti di gratitudine del popolo italiano. Un messaggio di amicizia invio alle numerose comunità straniere presenti in Italia: la loro affezione nei confronti del nostro Paese in cui hanno scelto di vivere e il loro apporto alla vita della nostra società sono preziosi. L'Italia è, per antonomasia, il Paese della bellezza, delle arti, della cultura. Così nel resto del mondo guardano, fondatamente, verso di noi. La cultura non è il superfluo: è un elemento costitutivo dell'identità italiana. Facciamo in modo che questo patrimonio di ingegno e di realizzazioni – da preservare e sostenere – divenga ancor più una risorsa capace di generare conoscenza, accrescimento morale e un fattore di sviluppo economico. Risorsa importante particolarmente per quei giovani che vedono nelle università, nell'editoria, nelle arti, nel teatro, nella musica, nel cinema un approdo professionale in linea con le proprie aspirazioni. Sosteniamo una scuola che sappia accogliere e trasmettere preparazione e cultura, come complesso dei valori e dei principi che fondano le ragioni del nostro stare insieme; volta ad assicurare parità di condizioni e di opportunità. Costruire un'Italia più moderna è il nostro compito. Ma affinché la modernità sorregga la qualità della vita e un modello sociale aperto, animato da libertà, diritti e solidarietà, è necessario assumere la lotta alle diseguaglianze e alle povertà come asse portante delle politiche pubbliche. Nell'ultimo periodo gli indici di occupazione sono saliti – ed è un dato importante – ma ancora tante donne sono escluse dal lavoro, e la marginalità femminile costituisce uno dei fattori di rallentamento del nostro sviluppo, oltre che un segno di ritardo civile, culturale, umano. Tanti, troppi giovani sono sovente costretti in lavori precari e malpagati, quando non confinati in periferie esistenziali. E' doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà del loro domani e cercano di esprimere esigenze, domande volte a superare squilibri e contraddizioni. La pari dignità sociale è un caposaldo di uno sviluppo giusto ed effettivo. Le diseguaglianze non sono il prezzo da pagare alla crescita. Sono piuttosto il freno di ogni prospettiva di crescita. Nostro compito – come prescrive la Costituzione – è rimuovere gli ostacoli. Accanto alla dimensione sociale della dignità, c'è un suo significato etico e culturale che riguarda il valore delle persone e chiama in causa l'intera società. La dignità. Dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ciascuno di noi. Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro. Quasi ogni giorno veniamo richiamati drammaticamente a questo primario dovere della nostra società. Dignità è opporsi al razzismo e all'antisemitismo, aggressioni intollerabili, non soltanto alle minoranze fatte oggetto di violenza, fisica o verbale, ma alla coscienza di ciascuno di noi. Dignità è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell'educazione, dell'esempio. La nostra dignità è interrogata dalle migrazioni, soprattutto quando non siamo capaci di difendere il diritto alla vita, quando neghiamo nei fatti la dignità umana degli altri. E' anzitutto la nostra dignità che ci impone di combattere, senza tregua, la tratta e la schiavitù degli esseri umani. Dignità è diritto allo studio, lotta all'abbandono scolastico, annullamento del divario tecnologico e digitale. Dignità è rispetto per gli anziani che non possono essere lasciati alla solitudine, privi di un ruolo che li coinvolga. Dignità è contrastare le povertà, la precarietà disperata e senza orizzonte che purtroppo mortifica le speranze di tante persone. Dignità è non dover essere costrette a scegliere tra lavoro e maternità. Dignità è un Paese dove le carceri non siano sovraffollate e assicurino il reinserimento sociale dei detenuti. Questa è anche la migliore garanzia di sicurezza.

Dignità è un Paese non distratto di fronte ai problemi quotidiani che le persone con disabilità devono affrontare, e capace di rimuovere gli ostacoli che immotivatamente incontrano nella loro vita. Dignità è un Paese libero dalle mafie, dal ricatto della criminalità, dalla complicità di chi fa finta di non vedere. Dignità è garantire e assicurare il diritto dei cittadini a un'informazione libera e indipendente. La dignità, dunque, come pietra angolare del nostro impegno, della nostra passione civile. A questo riguardo – concludendo – desidero ricordare in quest'aula il Presidente di un'altra Assemblea parlamentare, quella europea, David Sassoli. La sua testimonianza di uomo mite e coraggioso, sempre aperto al dialogo e capace di rappresentare le istituzioni democratiche ai livelli più alti, è entrata nell'animo degli italiani. "Auguri alla nostra speranza" sono state le sue ultime parole in pubblico. Aveva appena detto: "La speranza siamo noi". Ecco, noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica, viva l'Italia

DISCORSO INTEGRALE di Sergio Mattarella Presidente


(CIS) - Todi, 1 feb. - Si è svolto a Todi, in provincia di Perugia, il primo congresso di Terra Viva Umbria, associazione di secondo livello affiliata alla Fai Cisl, che in regione rappresenta oltre 500 aziende agricole. L'assemblea ha eletto Dario Bruschi Presidente regionale e al suo fianco come vicepresidenti regionali Giuliano Casavecchia, Giuliano Granieri e Claudio Nardoni. Presenti ai lavori congressuali il Presidente nazionale di Terra Viva Claudio Risso, il Segretario Generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota, il Segretario Generale della Fai Cisl Umbria Simone Dezi e il Segretario Generale Cisl Umbria Angelo Manzotti. In Umbria si registrano circa 16mila imprese agricole, che impiegano oltre 13 mila addetti. In regione si lavorano 330mila ettari di SAU (superficie agricola utilizzata), si contano 390mila ettari di aree boschive, 30mila di oliveti, 14mila di vigneti, oltre a qualche migliaio coltivati a ortive e frutta. Significativa anche la presenza di allevamenti ovini e bovini, spesso associati a organizzazioni consortili. "Abbiamo grandi sfide di fronte a noi, soprattutto con le risorse che arriveranno del PNRR, oltre 7 miliardi per il comparto, e dalla nuova PAC 2023/2027 con 34 miliardi complessivi destinati all'Italia, quasi 50 se si considerano i cofinanziamenti nazionali - ha sottolineato Dario Bruschi –. segue

(CIS) - Perugia gen. - Omelia del Cardinale Bassetti nella cerimonia liturgica per la Festa di San Costanzo.

- Testo integrale : Cari fratelli e sorelle, con commozione presiedo questa solenne liturgia eucaristica nella festa di San Costanzo patrono della Chiesa perusino-pievese, che servo ormai da quasi tredici. Ricordare il vescovo fondatore mi porta sempre ad un approfondito esame di coscienza. La sua memoria ci permette di risalire indietro nei secoli, fino agli albori della nostra fede, quando professare il nome di Cristo Signore voleva dire poter perdere la propria vita. La pagina che abbiamo ora ascoltato, una delle più note tra le cosiddette "lettere pastorali", contiene probabilmente, come è stato scritto, «le ultime parole di Paolo e le sue ultime volontà»: «si respira l'aria della fine anche per Paolo, che regala squarci di intimità teologica che qualcuno ha raffrontato con il testamento spirituale di san Paolo VI». L'apertura di questo brano è solenne, con un accorato appello: «Ti scongiuro!», seguito addirittura da otto verbi esortativi. Su alcuni di questi, carissimi, vorrei soffermarmi con voi. Sono certo, infatti, che anche il fondatore della nostra Chiesa perusino-pievese, san Costanzo, si sarà ispirato a queste parole, che potevano essere d'aiuto al suo importante compito di guida dei cristiani, e soprattutto nella persecuzione che infine lo portò al martirio, quando fu decapitato da alcune guardie nel territorio tra Spello e Foligno. «Sopporta le sofferenze!» scriveva Paolo a Timoteo, e così san Costanzo deve aver trovato forza in questa esortazione, che sentiva rivolta anche a lui. Lasciatemi dire, però, che le parole scritte da Paolo per un suo fedele discepolo riguardano anche me. Come già sapete, terminerà tra alcuni mesi il compito che mi è stato affidato per la guida di questa Chiesa, e l'odierna celebrazione solenne per il Patrono principale dell'Arcidiocesi è per me particolarmente toccante. «Annuncia la Parola», prosegue san Paolo; «insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento...» (2Tm 4,2). segue


(CIS) – Perugia -"Dopo un check-up a tutto campo con Rete Ferroviaria Italiana, si formalizza un protocollo d'intesa per la razionalizzazione degli interventi sulla Foligno-Perugia-Terontola". E' quanto ha affermato l'assessore regionale ai trasporti, Enrico Melasecche. "Alcuni giorni or sono c'è stato l'ennesimo confronto, richiesto dal sottoscritto, fra Regione ed RFI con una delegazione nutrita di tecnici al cui vertice l'ing. Vincenzo Macello, Direttore Investimenti RFI e Commissario al Raddoppio della Orte Falconara. Lo scopo – ha sottolineato l'assessore - era quello di fare una sorta di check-up di tutto il settore ferroviario che interessa l'Umbria per fare il punto su tutte le maggiori problematiche di settore e dare gambe a quanto stabilito nell'incontro avvenuto un mese fa circa fra il nuovo Amministratore del gruppo, Ferraris, e la delegazione dell'Umbria rappresentata dalla Presidente Tesei accompagnata dal sottoscritto. Fra i non pochi aspetti positivi il più immediato è quello di giungere entro pochi giorni alla firma di un protocollo di intesa Regione-RFI (analogo a quello giudicato da tutti molto positivo che abbiamo costruito con le Marche) per riprendere in mano analiticamente tutti gli aspetti strategici e tecnici della Foligno-Perugia-Terontola per fissare le priorità di intervento ed inserire nel prossimo Contratto di Programma MIMS-RFI quanto necessario per dare una svolta all'obiettivo della velocizzazione. Non abbiamo mai nascosto da due anni – ha proseguito Melasecche -, in ogni incontro di vertice con Ministri e AD, la nostra netta contrarietà alle previsioni che abbiamo ereditato di una tratta ferroviaria, che riteniamo essenziale per la regione, assolutamente inadeguate rispetto alle aspettative delle nostre popolazioni e della attuale giunta.  segue


(CIS) – Perugia gen. - Il Conservatorio di Perugia, nonostante le varie difficoltà legate alla pandemia, continua ad essere attrattivo a livello internazionale. Questo in sintesi il quadro emerso dall'inaugurazione dell'anno accademico 2021/22, tenutosi ieri sera alla presenza di personalità delle istituzioni e della cultura, tra le quali il prefetto Armando Gradone, l'assessore alla Cultura del comune di Perugia, Leonardo Varasano, il Rettore dell'Università degli studi di Perugia, Prof. Maurizio Oliviero, il direttore generale dell'università di Perugia, Anna Vivolo, la presidente del tribunale di Perugia, Mariella Roberti. Ad aprire la cerimonia il Direttore del Conservatorio M° Luigi Ciuffa che ha ringraziato tutti i presenti, evidenziando come il corrente a.a. si sia aperto con un generale rinnovo degli organi di governo del conservatorio. Al prof. Andrea Sassi, che ha ricoperto con grande competenza l'incarico di Presidente del Conservatorio per due mandati, è subentrata la prof.ssa Stefania Stefanelli alla quale il Direttore ha espresso le proprie congratulazioni rivolgendole l'augurio di buon lavoro; si è ampiamente rinnovato il consiglio accademico, è stato ricostituito il nucleo di valutazione, si sono svolte le nuove elezioni della consulta studentesca. Un'Istituzione piena di vitalità. Ciuffa ha poi evidenziato la vitalità dell'istituzione anche in questo periodo pandemico. "Le lezioni, con l'applicazione delle misure di sicurezza – ha sottolineato Ciuffa - sono tutte in presenza, è ripresa completamente l'attività di produzione e ricerca, è tuttora in corso di svolgimento la stagione concertistica che vede impegnati i migliori studenti nella giornata del martedì pomeriggio.  segue

 

(CIS) – Perugia S. Sisto gen. - «Sono stato profondamente commosso dalle parole della prof.ssa Maddalena Santoro» – ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, all'inizio della solenne concelebrazione per la "Domenica della Parola", tenutasi il pomeriggio del 23 gennaio, nella parrocchia perugina di San Sisto – «quando ha ricordato come suo fratello, don Andrea, è stato ucciso mentre aveva la Bibbia in mano». Sacerdote della diocesi di Roma e missionario fidei donum in Turchia, il 5 febbraio 2006 stava pregando inginocchiato all'ultimo banco della sua chiesa di Trebisonda, quando un uomo entra e gli spara alle spalle. Due colpi gli trapassano i polmoni; quello che esce dal sinistro gli colpisce anche la mano, mentre l'altro trova sulla sua traiettoria il libro cui don Andrea stava meditando.La Bibbia di don Andrea, nella traduzione in lingua turca, era aperta sul libro dei Salmi, in particolare sul Salmo 22, «Il Signore è il mio pastore», ha riferito nella sua testimonianza Maddalena Santoro, e l'arcivescovo di Perugia ha commentato che il Buon Pastore, Gesù, in questo modo ha consolato il suo sacerdote don Andrea fino all'ultimo, mentre stava donando la sua vita. La prof.ssa Santoro aveva infatti parlato dello speciale rapporto che don Andrea aveva con la Parola di Dio, e di come la meditazione della Scrittura avesse sempre improntato la sua missione di sacerdote.  segue


(CIS) – Perugia gen. - "Nelle settimane scorse – ha proseguito Guarducci come si legge in una nota - abbiamo effettuato i necessari sopralluoghi e siamo molto soddisfatti della scelta dei Giardini del Frontone che sono già soliti ospitare importanti eventi, prestandosi perfettamente a sviluppare un format molto accattivante che sta destando grande curiosità tra i nostri partner e sponsor e che, siamo convinti, sarà molto gradito dagli amatissimi turisti del cioccolato". Il programma della manifestazione verrà progressivamente reso noto nelle prossime settimane e, a brevissimo, sarà possibile acquistare i biglietti on line (adulti 10 euro - ridotti 5) sul sito www.eurochocolate.com. Sono nel frattempo sono aperte le candidature per lavorare presso gli stand di Eurochocolate . "L'innovativa scelta progettuale candidata dall'organizzazione di Eurochocolate che, come da prassi, sarà portata al vaglio delle autorità competenti – ha detto Gabriele Giottoli, Assessore al Turismo del Comune di Perugia – si è rivelata la più praticabile e interessante perché ci consente di valorizzare tutta l'Acropoli e di far conoscere ai tanti visitatori un luogo, come quello dei Giardini del Frontone, che probabilmente non avevano mai avuto l'occasione di visitare in precedenza. Ora ci auguriamo che questo progetto possa innescare il coinvolgimento attivo dei protagonisti del tessuto commerciale, culturale e sociale presenti lungo i 5 percorsi individuati. Al fine di stimolare questo processo, calendarizzeremo a breve degli incontri con tutti gli interessati". In Piazza Matteotti verrà invece predisposto uno spazio apposito per coloro che arriveranno in pieno centro. Qui potranno accreditarsi mostrando il proprio ticket elettronico o acquistandolo in loco e partecipare subito alla caccia ai 5 tesori per poi raggiungere comodamente a piedi i Giardini del Frontone, visitare l'evento e ritirare Eggolo. Per tutti coloro che avranno invece deciso di arrivare direttamente ai Giardini del Frontone sarà anche qui previsto uno spazio dove potersi accreditare con il ticket elettronico o acquistarlo direttamente sul posto. Il ritiro di Eggolo potrà, in questo caso, essere poi effettuato in Piazza Matteotti dopo la visita all'evento e al termine della caccia ai 5 tesori collocati lungo il percorso che collega i Giardini del Frontone all'Acropoli perugina. Inoltre, in Piazza Matteotti un'elegante tensostruttura ospiterà dal 25 Marzo fino al 18 Aprile (Pasquetta), la produzione live della collezione di uova di cioccolato Eggofatto consentendo anche la personalizzazione delle sorprese che i visitatori potranno far inserire all'interno di ogni singolo uovo di cioccolato. Fonte com abstract

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